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The Danish Girl
20/01/2017 18:30
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Titolo: THE DANISH GIRL (idem – GB – USA – 2015)
Regia: Tom Hooper
Interpreti: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Ben Whishaw, Amber Heard
Soggetto: David Ebershoff – (romanzo)
Sceneggiatura: Lucinda Coxon
Fotografia: Danny Cohen
Costumi: Paco Delgado
Scenografia: Eve Stewart
Musica: Alexandre Desplat
Montaggio: Melanie Ann Oliver
Durata: 2h
Il Film
Ispirato alla vera storia del pittore danese Einar Wegener e di sua moglie Gerda, anche lei pittrice. In un freddo pomeriggio, mentre entrambi stanno dipingendo nel loro studio, Gerda chiede al marito di fare da modello indossando calze e scarpe da donna. “Certo”, risponde lui. “Qualsiasi cosa”…
Il Regista
Nel 2004 debutta alla regia cinematografica con “Red Dust” con Hilary Swank e Chiwetel Ejiofor. Nel 2009 dirige il suo secondo lungometraggio cinematografico
“Il maledetto United”, tratto dall’omonimo romanzo di David Peace. Nel 2010 dirige “Il discorso del re”, film incentrato sui problemi di balbuzie di Re Giorgio VI. Il
film riceve numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui 12 candidature agli Oscar 2011, di cui quattro vinti. Tra questi v’è il Premio Oscar al miglior regista. Nel
2012 è alla regia del film “Les Misérables”, tratto dall’omonimo musical con il quale ha vinto 3 Premi Oscar.
Commenti dei critici
(…) Baricentro della storia diventa, per l’amorosa dedizione espressa da una Alicia Vikander da Oscar, la figura femminile, che si specchia turbata nel cambiamento del suo Lili, un incanto diabolico in cui Eddie Redmayne avvolge i momenti scabrosi con una mesta e sorridente obbedienza, mentre, rimossi ricatto e redenzione finali, il futuro è garantito dal parigino rubacuori Matthias Schoenaerts. Un trionfo di primissimi piani dove il gioco dell’attrazione schizo-fatale perde ogni centralità in nome di un affetto universale unisex (…)
(Maurizio Porro – Corriere della Sera – febbraio 2016)
(…) un melodramma sensibile su una coppia di certo unica, ma legata da un sentimento profondo, in cui una donna fa da guida all’amato nella scoperta della sua vera identità sessuale. Le immagini sono composte come dipinti: studiate con cura e fotografate nei colori di cittadine e di cieli tipicamente nordici. Ne deriva un effetto elegantemente artificioso, tale da distanziare lo spettatore dalla drammatica vicenda. Eddie Redmayne entra in parte con una bravura tale che potrebbe costare a DiCaprio l’ennesima delusione agli Oscar.
(Roberto Nepoti – La Repubblica – febbraio 2016)
(…) Anche il cambio di sesso ha una sua, come dire, storia sociale. Due premi Oscar per raccontare la vicenda (…) del pittore Einar Wegener (…). Per Redmayne, un perfezionista ossessionato, al limite della caricatura, è una sfida pari al ruolo di Stephen Hawking. È anche una complicata, ma attuale, storia d’amore in cui la separazione tra marito e moglie, colta in passaggi non banali, è straziante, ma mai definitiva. Per Hooper, Redmayne è sostanzialmente il film.
(Silvio Danese – Nazione,Carlino,Giorno – febbraio 2016)
Premi
Oscar 2016 ad Alicia Vikander come Miglior Attrice non protagonista