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Lo stato contro Fritz Bauer
21/04/2017 21:15
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Titolo LO STATO CONTRO FRITZ BAUER (Der Staat gegen Fritz Bauer – Germania – 2015)
Regia Lars Kraume
Interpreti Burghart Klaussner, Ronald Zehrfeld, Sebastian Blomberg, Jörg Schüttauf
Soggetto Olivier Guez, Lars Kraume
Sceneggiatura Olivier Guez, Lars Kraume
Fotografia Jens Harant
Costumi Esther Walz
Scenografia Cora Prat
Musica Kaiser Maas, Christoph M. Kaiser
Montaggio Barbara Gies
Durata 1h 45min
Il Film
Germania, 1957. Il Procuratore Generale di origine ebraica Fritz Bauer sta cercando di portare in tribunale i responsabili dei crimini perpetrati dai Nazisti durante
la Seconda Guerra Mondiale.
Il Regista
Lars Kraume nasce nel 1973 a Chieri (Torino) in Italia, e cresce a Francoforte sul Meno, in Germania. Regista e sceneggiatore. Inizia l’attività come assistente
pubblicitario e fotografo.
Commenti dei critici
La Germania tira fuori dall’armadio gli scheletri del suo controverso passato con un film che, analogamente a ‘Il labirinto del silenzio’, torna a parlare del clima di
rimozione instauratosi nel Paese nel dopoguerra, vuoi per motivi di Realpolitik, vuoi per il comune desiderio di dimenticare. (…) Rifacendosi con rigore ai documenti, Lars Kraume ricostruisce in forma di dramma spionistico/legale la vicenda di come Bauer riuscì nel 1960 a stanare Eichmann in Argentina con la complicità segreta del Mossad: la pagina di storia rievocata è assai interessante, e il socialista ebreo-omosessuale Bauer impersonato con grinta da Burghart Klausner risulta davvero un gran personaggio. (…)
(Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa – aprile 2016)
Sono tanti adesso i film che ci restituiscono la realtà del passato, thriller della memoria che raccontano storie vere, eventi epocali, col rispetto della verità e il
fascino del cinema, noir avventurosi della nostra storia, della storia del mondo. ‘Lo Stato contro Fritz Bauer’ (…) ritorna sugli anni già prosperi della Germania fine anni 50, e sul rifiuto dei tedeschi di volerne sapere del loro tragico e colpevole passato, della guerra, dell’Olocausto, dei nazisti che ancora dilagavano ovunque. (…) Nella mia ignoranza ho scoperto lo strascico del nazismo nella Germania democratica leggendo anni fa la bella biografia della meravigliosa modella Veruschka, che racconta come, nei primi anni ‘50, dovette ritirarsi da scuola perché la maestra la chiamava “la figlia dell’assassino”, essendo suo padre Heinrich conte di Lenhndorff-Steinort, l’ufficiale dell’esercito che nel ‘44 aveva partecipato alla fallita operazione Walchiria per uccidere Hitler, ed era stato catturato e fucilato.
(Natalia Aspesi – La Repubblica – aprile 2016)
Negli anni Cinquanta, in Germania, si tendeva a oscurare l’orrore del nazismo. Per farlo dimenticare al più presto. Non tutti però erano d’accordo perché così si
dava tempo ai nazisti di sottrarsi alla giustizia. Il più deciso in questo senso era il Procuratore Generale dell’Assia, Fritz Bauer, che non aveva pace finché non fosse riuscito a trovare e a far condannare tutti quelli che avevano commesso crimini orrendi coperti ai loro tempi dalle leggi naziste. (…)
(Gian Luigi Rondi – Il Tempo – aprile 2016)
Premi
Premio del Pubblico Ubs al 68° Festival di Locarno (2015, Sezione ‘Piazza Grande’).