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CINECLUB: Una questione privata
12/10/2018 18:30
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Una questione privata
- GENERE: Guerra
- ANNO: 2017
- REGIA: Paolo Taviani, Vittorio Taviani
- ATTORI: Luca Marinelli, Francesco Turbanti, Valentina Bellè, Anna Ferruzzo, Lorenzo Richelmy, Alessandro Sperduti, Guglielmo Favilla
- PAESE: Italia
- DURATA: 84 Min
- DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
Trama
Durante la guerra partigiana del 1944 nelle Langhe, Milton rievoca i giorni trascorsi con l’amico Giorgio nella villa di Fulvia, di cui entrambi i giovani erano innamorati.
Commenti dei critici
Forse era inevitabile che la strada dei fratelli Taviani si incrociasse con quella di Beppe Fenoglio. Per paesaggio e temperie San Miniato e Alba non sono proprio la stessa cosa, ma si tratta pur sempre di antichi teatri contadini dove, sull’arco del settembre ‘43 e l’aprile ‘45, il confronto tra partigiani e nazifascisti fu dei più duri e brucianti. E se Fenoglio (1922-1963) aveva attivamente partecipato alla Resistenza, esperienza poi al centro della sua troppo breve attività di scrittore, Vittorio e Paolo avevano provveduto a rievocare il terribile scenario dell’estate toscana ‘44 in quella favola nera che è “La notte di San Lorenzo”. (…) In Fenoglio avvertiamo l’influenza dei romantici inglesi, i fratelli prediligono un registro straniato non esente da tocchi di brechtiana ironia: tuttavia i tre hanno in comune l’imperativo morale e una dostoevskiana visione della natura umana. Così finisce che questo film di pura firma Taviani rispecchi la pura essenza Fenoglio.
(Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa – novembre 2017)
Meriterebbero un abbraccio a prescindere i fratelli Taviani (ma stavolta firma solo Paolo, perché Vittorio è stato fermato da un brutto incidente) per avere deciso di trasporre sullo schermo ‘Una questione privata’ di Beppe Fenoglio, uno dei rari capolavori della letteratura italiana del dopo-guerra. In questo romanzo rimasto incompiuto a causa della sua precoce scomparsa. Luca Marinelli, strappato alla routine delle sue giustamente apprezzate prove precedenti, è l’oggetto misterioso del film: da una parte appare vagamente spaesato, sottotono, quasi inibito dall’impronta autoriale del contesto; dall’altra si ritrovano i lampi del suo innegabile carisma in una recitazione che comprime, sino a farne percepire lo strazio fisico, la delirante veemenza del protagonista. (…) sua precoce scomparsa (…)
(Valerio Caprara – Il Mattino – novembre 2017)
Premi
Nastri d’Argento 2018: Nastro Speciale: Paolo e Vittorio Taviani