Paese: USA, Gran Bretagna
Regia: Stanley Kubrick
Interpreti: Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter
Durata: 140 min
Il racconto inizia sulla Terra primordiale, dove un misterioso monolito nero appare davanti a un gruppo di scimmie ancestrali. Nonostante non ci siano effetti visibili, l’incontro lascia un segno nel capo della tribù, che scopre l’uso di un osso come utensile e arma. Millenni dopo, un monolito identico viene scoperto sulla Luna durante gli scavi umani. Una missione spaziale parte verso Giove. Solo l’astronauta David Bowman sopravvive e raggiunge il gigante gassoso. Lì, incontra un’entità sconosciuta e misteriosa, aprendo nuovi orizzonti nell’universo.
In un film come 2001, dove ogni spettatore pone le sue emozioni e le sue sensazioni in rapporto con la materia narrata, un certo grado di ambiguità sia prezioso, perché gli permette di completare da sé l’esperienza visiva. Ma si tratta dell’ambiguità di ogni arte, di un bel brano musicale o di un dipinto: non c’é certo bisogno che il compositore o il pittore “spieghino” le loro opere con delle istruzioni scritte. “Spiegarle” non farebbe altro che fornire un superficiale valore “culturale” che non ha alcun significato tranne che per i critici e gli insegnanti che devono guadagnarsi da vivere.
Stanley Kubrick
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